attento_barcolla

Determinazione dell'instabilità
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di solito la fotografia tende a fermare un momento della vita reale, ha possibilità di alterazioni, di modifiche ma quasi nella totalità dei casi si fissa un momento e poi si può elaborare. Anche se sono famose le foto, del politico filippino Reynaldo Dagsa un secondo prima che venga ucciso -pura casualità- o la pallottola che esce dalla canna della pistola costruita per fermare quel momento, escludo il cinema dove le scelte fotografiche ormai sono quasi sempre ben definite e raramente casuali.

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Ma sulla costruzione dell'immagine, il disegno, le arti grafiche e plastiche tradizionali hanno una marcia in più perché permettono di definire una precisa condizione e disposizione degli elementi, delle luci, dei toni di colore.

Il tutto avviene in modo naturale, senza sapere invece che è un mondo costruito, calibrato per raggiungere un certo effetto. Una tesi dimostrata dalle ipotesi, una sequenza logica che definisce quel momento, quel concetto e le considerazioni in cui si evolvono.

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 Sono famosi i paradossi iperbolici di  Cornelis Escher che suscitano ammirazione e divertimento, pero la costruzione logica e il paradosso possono suscitare altri effetti come la paura o l'instabilità. Il paradosso è spesso il risultato di un costrutto illogico, che nell'iconografia è sempre usato dalla antichità a oggi. Il suo effetto maggiore lo trova nell'utilizzo di elementi reali in contraddizione alle regole fisiche percepite per gli elementi disposti.

Quando si avverte il senso di pericolo? Prima che il punto di rottura sia superato; è qui che le regole raggiungono la massima tensione ed emergono  le incongruenze. Incongruenze che inducono il nostro pensiero a conclusioni ovvie, così il doriforo cammina.

 Il disegno permette costruire questi momenti e valutarne la maggiore intensità, la fuga prospettica, la luce, il colore, ecc.... lettura e interpretazione dipendono dalla sintassi con cui l'insieme è espresso e permettono l'inganno a cui l'occhio è soggetto. Il disegno permette di pensare ogni elemento per il suo genere e per i significanti che dovrà acquisire.